AVV. GIUSEPPE RAGONESE DE GREGORIO

Motto Review and Renew


Fortemente coinvolto in ambiente internazionale partecipò alla Convention di Osaka in Giappone dalla quale scaturì il gemellaggio del RC Taormina con il RC di Osaka Yodogawa.


Appena vennero ammessi per l’Italia gli Scambi di Gruppi di Studio (G.S.E.) fece sì che il primo in Italia venisse assegnato al D. 190 (Italia meridionale, Sicilia e Malta). Questo GSE ebbe come Team Leader l’allora Past President (futuro Governatore) Prof. Dionisio Triscari. Era costituito da sei giovani professionisti provenienti dai RC di Bari, Palermo, Messina e Taormina che visitarono per otto settimane (due mesi) il D. 704 (Canada ed USA) dall’aprile al giugno 1970.


Nel 1969 fece si che venisse tenuto in Italia e per l’Italia a Taormina un Institute della Regione C.E.N.A.E.M. (Centro Europa Nord Africa Est mediterraneo). Fu il primo Institute del Rotary International mai tenutosi in Europa dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. La gestione dell’Institute fu completamente a carico del RC di Taormina.


Con le parole di Federico Weber, il Rotary Club di Taormina intende onorare Giuseppe Ragonese De Gregorio e proporre a tutti gli amici del Distretto una meditazione ed un ricordo. Dal discorso tenuto nella riunione del 20 novembre 1981.


Cari Amici,

... Ricordo il sorriso di Peppino fin dal mio primo incontro con Lui. E lo ricordo sempre col tratto sorridente. Come voi tutti. Ma quel Suo sorriso aveva una fonte, che non era la circostanza banale e la richiesta formale della semplice cortesia (cortese lo era supremamente), ma fluiva da interiore apertura e da calore d’animo. L’animo era disponibile e generoso, per naturale propensione e innata signorilità. Vorrei sottolineare questo punto. Peppino era insieme generoso e signorile nell’animo. La signorilità gli dettava le sue esigenze, per sé e per gli altri. Agli altri offriva sempre il più e il meglio. Ma senza alcuna ostentazione. E’ che la signorilità autentica, per connessione intima, si accompagna da semplicità. Sa che l’ostentazione rende vano il dono, perché esso non vien fatto per staccarsi dal donatore, ma per additarlo.


... Questa Sua generosità d’animo si manifestava in altro modo. Esaltava la gente che stimava o ammirava. Con le persone e con i fatti che trovava eminenti o sorprendenti per una loro qualità, s’immedesimava con fervore e fluivano le Sue parole e l’entusiasmo sfociava talvolta in ditirambo. Era debolezza la Sua magnanimità, questa Sua prontezza ad ammirare ed esaltare ciò che gli pareva nobile e bello, ciò che Gli appariva degno di stima e di plauso.


... Sul Rotary e le sue finalità aveva le idee chiare e ferme …..il Rotary consiste in una bipolarità inseparabile, l’azione interna e l’azione esterna. Con l’una senza l’altra, non abbiamo ragione di esistere….Peppino pensava che essi devono essere oggetto permanente di riflessione e di discussione e che ogni Congresso dovesse riprendere l’uno e l’altro argomento.


... Nelle relazioni umane, nella professione, nei posti occupati, dovunque si trovasse, la Sua personalità spiccava in modo evidente e aveva il dono della grazia di non farla pesare, ma di renderla gradita e desiderata.